La storia di Angela, raccontata da mamma Arianna.
15 giugno 2010. E' nata Gioia, la nostra prima bimba.
Eravamo entusiasti!
Gioia era una bambina esplosiva: una simpaticona,
sorridente, mangiava a piu' non posso, cresceva velocemente di giorno in
giorno....aveva sempre fame..|
Verso l'anno le bastava vedere un piatto per iniziare ad
urlate “pappaaaa!!!!”...si leccava i baffi, si metteva le mani nei
capelli...ecc.ecc...
Era così assillante da questo punto di vista che sono sicura
aver detto ironicamente più di qualche volta “Signore, il prossimo figlio
voglio che non abbia mai fame...!”
Detto fatto rimasi incinta di Angela nel novembre 2011.
Procedeva tutto bene fino a circa il quinto mese, quando
dalla morfologica risultava che Angela non stava crescendo bene, c'erano cioè
dei 5 percentili, ma comunque il ginecologo non si allarmò troppo.
Nelle ecografie successive però il 5 si trasformò in 3
percentile e quindi il medico mi consigliò di rivolgermi all'ospedale di
Padova, anziché a quello di Mestre (più vicino a casa nostra), essendo quello
di Padova più attrezzato in caso di bambini prematuri, dal momento che Angela
non stava crescendo nella mia pancia.
Ero in 34 settimane e andai in ospedale senza dare troppo
peso a quello che stava succedendo.
“Sono cose che capitano..crescerà fuori!” mi dicevano tutti,
e così, dopo una settimana di controlli e monitoraggi, a 35 settimane mi
stimolarono il parto e partorii Angela, 1820 gr x 40 cm. Era il 5 luglio 2012.
Angela stava bene, stette solo un giorno in culla termica e
poi la diedero in stanza con me.
“E' sufficiente che cresca un po' e ti mandiamo a casa”
Ero entusiasta e impaziente di tornare a casa, dal momento
che la sorella maggiore aveva solo 2 anni.
Cosa vuoi che sia, Gioia era cresciuta così velocemente,
Angela sarà di sicuro uguale!
E invece, fin da subito dar da mangiare ad Angela si rivelò
una tragedia!
Non voleva mai mangiare, faceva due succhiate e subito si
fermava con il fiatone, stanca morta.
“Devi sforzarti di farla mangiare un po' di più perché non
sta prendendo peso” Mi dissero dopo qualche giorno.
Mi sentii in colpa. Nel mio inconscio mi ritenevo la
responsabile del fatto che Angela non voleva mangiare.
Iniziai a darle un pasto ogni 2 ore, giorno e notte.
Non avevo pietà, insistevo con testardaggine, anche se ogni
pasto durava un' ora ed era una lotta continua contro mia figlia.
Angela comunque riuscì a recuperare un po' di peso e
raggiunti i 1800 gr (a seguito del calo fisiologico) tornai a casa.
Pensavo che le cose sarebbero migliorate. Mi dicevano che
Angela non mangiava perché le trasmettevo troppa ansia e quindi una volta a
casa, sarei dovuta essere un po' più rilassata.
E invece non cambiò nulla.
Quella sera, inoltre, mio marito si accorse di una cosa
strana: stava coccolando Angela quando mi disse “Ma in ospedale non si sono
accorti che Angela ha un alluce più grande dell'altro?”
E guardando bene notammo subito che tutto il piedino destro
era più grande del sinistro.
Ho subito sentito una sensazione di terrore penetrarmi nel
cuore, la stessa sensazione di terrore che ormai provavo prima di ogni poppata.
La pediatra però non ci diede peso, “Ma signora! La bambina dovrebbe essere
stata ancora nella pancia...non può pretendere che sia già perfetta!”
Mah, la risposta non mi convinse e tornai a casa desolata.
Passarono luglio ed agosto. Angela forse non mangia per il
caldo, mi dicevano tutti, vedrai che col fresco mangerà, e così a settembre me
ne andai in montagna, ma nulla, nessun progresso, anzi, aumentarono i
rigurgiti, le venne il mughetto alla bocca, le coliche ogni sera (cose che
rendevano ancora più difficoltosa l'alimentazione) ed io mi esaurivo sempre di
più.
Non trovavo pace, la guardavo negli occhi e sebbene fosse
bellissima e dolcissima, mi sembrava strana, non assomigliava alla sorella...
“Angela ha qualcosa che non la fa mangiare ed io devo
scoprirlo!” ricordo di aver detto una volta a mia mamma.
E così iniziai a chiedere consulenze esterne a diversi
pediatri, perfino al primario dell'ospedale di Mestre, ma ogni volta era una
delusione; mi sentivo dire che ero solo una mamma troppo apprensiva e che
Angela non mangiava perché le trasmettevo tutta la mia ansia!!!!
Iniziai a sentirmi inadeguata, ero considerata una
visionaria da pediatri e da chiunque mi ascoltava.
Nessuno vedeva il problema che io sentivo.
“Non vedi che Angela sta bene? Stanotte non svegliarti per
allattarla, i bambini crescono anche dormendo, tu hai solo bisogno di più
riposo!”
Io dicevo “Si, si...hai ragione..” e invece, controvoglia e
di nascosto, perché era davvero spiacevole il momento dell'allattamento, mi
puntavo la sveglia, e svegliavo me e lei la notte per darle un po' di
nutrimento in più.
Inoltre mi rivolsi da un osteopata perché mi dissero che con
dei massaggi mirati, poteva migliorare l'appetito e ridurre le coliche.
Ma non vedendo miglioramenti, abbandonai presto la cosa.
Cambiavo continuamente latte, un giorno mangiava meno?
Correvo a comprarle un latte di un'altra marca: anti coliche, anti reflusso,
con vitamine...Mi procurai perfino il latte di asina, dicono sia quello più
simile a quello materno, ma nessun miglioramento..nonostante i suoi 30 euro x
100 gr!
Angela aveva quattro mesi quando feci notare nuovamente alla
pediatra che aveva il piedino destro più grande del sinistro. Anzi l'ombelico
non era al centro della pancia, ma leggermente spostato a sinistra e perfino la
narice sinistra era più piccola della destra.
Quindi mi consigliò di prendere appuntamento da una fisiatra
per valutare queste disomogeneità corporee.
Io intanto ero sempre più abbattuta. Controllavo
morbosamente le dimensioni di Angela, le confrontavo con quelle della sorella
che erano decisamente più grandi e di tutti i bambini che conoscevo.
Solo il valore della circonferenza cranica mi consolava, era
l'unico nella norma.
Lo scopo delle mie giornate era quello di far mangiare
Angela un po di più, nulla non aveva più importanza.. mi stavo consumando.
Quindi andai dalla fisiatra, la quale subito notò che Angela
aveva una testa sproporzionalmente grande (“Ma come? Non era l'unica misura
normale???)
Sentii nuovamente quella sensazione di terrore penetrarmi
dentro..
Disse che Angela aveva un ritardo motorio per i suoi cinque
mesi, e che non sapeva spiegarmi il perché avesse tutte quelle differenze
corporee e così mi consigliò di rivolgermi all'ospedale di Trieste. Mi fece
fare una ecografia alla testa e da li tra l'altro risultò che Angela aveva un
idrocefalo esterno e quindi.....altro colpo al cuore.
La mia depressione non ne giovò affatto, ero sempre più
vuota, stanca e triste, quante volte pensai purtroppo “Ma chi me l'ha fatto
fare di fare un altro figlio!?”
Ero disperata, non trovavo conforto in nessuno, né tantomeno
dalla psicologa alla quale mi ero rivolta...e sapete che ho fatto?...una cosa
può che sembrare banale e ridicola..: staccai lo sguardo da tutti i problemi,
da quei problemi che volevo tenere sotto controllo, ma che non riuscivo né
potevo controllare e alzai gli occhi al cielo “Signore, non ce la faccio più a
portare questi pesi..portali Tu”......
16 gennaio 2013. Appuntamento all'ospedale Burlo Garofalo di
Trieste.
Finalmente ricevetti una risposta che mi soddisfaceva,
finalmente qualcuno che mi disse che non ero una pazza, ma che Angela avrebbe
potuto avere una sindrome genetica, finalmente qualcuno che mi disse che avevo
fatto bene a nutrirla così insistentemente anche la notte, perché Angela poteva
essere ipoglicemica, finalmente avevo una risposta al fatto che aveva metà
corpo più piccolo dell'altro...insomma, tutte le cose che prima mi incutevano
terrore, miracolosamente avevano una risposta!
Angela fu visitata ripetutamente all'ospedale di Trieste, le
fecero l'esame del DNA e ci spiegarono la necessità di fare dei controlli
semestrali perché ha un rischio maggiore di contrarre dei tumori.
Paradossalmente, nonostante tutte queste notizie non erano
certo rassicuranti, le mie ansie iniziarono piano piano a scemare; Angela
continuava ad essere comunque inappetente, ma iniziai a vedere tutto con occhi
diversi.
Ho iniziato a non sentirmi più imbarazzata quando qualcuno
commentava l'aspetto di Angela “Ma com'è piccola!”. Non mi sentivo più in
colpa, anzi per me Angela ha iniziato a diventare motivo d'orgoglio. Mentre
prima purtroppo pregavo “ Perchè Signore proprio a me?” ora gioivo e lodavo
“Grazie Signore perché proprio a me!”
Angela è un dono prezioso, quello di cui avevo bisogno x
maturare nella fede e mentre fino a circa tutto il primo anno il pensiero di
rimanere incinta nuovamente non mi passava manco x l'anticamera del cervello,
anzi, mi terrorizzava, piano piano iniziai a coltivare il desiderio di fare un
altro figlio.
Non importava se non avevamo ancora i risultati del DNA; non
sapevo se Angela aveva la Sindrome di Silver Russel o altro, non sapevo se
gliela avevamo trasmessa noi genitori, non aveva importanza se avrei messo al
mondo un altro figlio sindromico.
Detto fatto, rimasi incinta di Luca nel febbraio 2014; a
marzo arrivarono gli esiti del DNA: confermata sindrome di Silver Russel, ex
novo.
Luca è nato il 14 novembre 2014. Sano.
Non mi sembrava vero quando le prime notti si svegliava per
mangiare “Evviva!! Grazie Signore, il mio bambino piange perché ha fame!” Quel
pianto era musica per le mie orecchie!
E comunque, sindrome o non sindrome, ogni bimbo è un dono
prezioso di Dio.
Con Angela il cammino è stato più difficile e forse lo sarà
anche in futuro, ma non posso dimenticare che, nel mezzo della tempesta, Dio mi
ha sorretta e condotta dove voleva condurmi per riempirmi di benedizioni.
Ed Angela è stata la benedizione più grande della nostra
famiglia!